Roma, d’estate, è una città accogliente e piena di colori, di opportunità e di parole. Qui, infatti, potrai migliorare la conoscenza del tuo italiano alla Dilit International House. Sei pronto per un’esperienza nuova, all’insegna del divertimento e della scoperta? La mattina seguirai le lezioni del tuo corso di italiano insieme a nuovi amici provenienti da tutto il mondo e, nel pomeriggio, parteciperai alle nostre attività, tutte rigorosamente in italiano. Cosa c’è di meglio di un gelato in compagnia o di una meravigliosa visita guidata alle attrazioni della città o tra le vie meno conosciute?
Ma adesso… Scopri insieme a noi una curiosità su Roma che forse non sapevi! Stiamo parlando della storia dei… Nasoni.
Il nasone, cioè, un grande (-one) naso, è il nome che i romani (e non solo) hanno dato alle celebri fontanelle sparse un po’ ovunque per la città. E cosa c’è di meglio di una bella bevuta di acqua fresca con il caldo romano? I nasoni, a Roma, sono circa 2500 e si chiamano così per via della forma del “rubinetto” dal quale sgorga, ininterrottamente, acqua potabile e gratuita.
Pensa che puoi anche scaricare un’applicazione, Waidy Wow e, selezionando “Roma”, potrai facilmente individuare queste caratteristiche fontanelle per bere un po’ di acqua sempre fresca tra una visita culturale e una chiacchierata in italiano. Comunque, se non dovessero esserci nasoni nei paraggi, Roma offre anche una grande quantità di fontane e fontanelle caratteristiche per un totale di 2800 impianti di fornitura di acqua potabile.
Ma come, quando e perché nascono i nasoni? I nasoni nascono nel 1874 da una fortunata idea dell’allora Sindaco Luigi Pianciani e dell'assessore Rinazzi. Vennero costruite, nelle borgate e nel centro, delle fontanelle in ghisa, alte 120 cm per 100 kg di peso e avevano la funzione di dare sfogo alla rete idrica della città. Le “torrette” avevano tre bocchette a forma di drago e l’acqua finiva nelle fogne, tramite un sistema di grate.
Nel corso degli anni, però, il disegno venne modificato e le tre bocchette vennero sostituite da un unico cannello liscio… Nasce il nasone come lo conosciamo oggi.
Però, se vi capita di passarci, vale la pena andare in piazza della Rotonda, in via di San Teodoro (qui la Dilit organizza anche una passeggiata!) o in via delle Tre Cannelle (appunto!!!) per ammirare l’antica forma delle fontanelle più famose del mondo.
Ma non basta! Infatti, a Roma, potrete trovare anche alcune fontanelle in travertino che prendono il nome di “della lupa imperiale” perché l’acqua fuoriusciva da una testa di lupa in ottone. Oggi ce ne sono, funzionanti, circa 70 presso i parchi romani e al Villaggio Olimpico e risalgono agli anni Venti e Trenta del Novecento.
Come le narici per il nostro naso, anche la bocchetta del nasone è provvista di un minuscolo forellino nella parte superiore. Ecco qui la magia! Tappando con un dito l’uscita principale della bocchetta, l’acqua zampillerà verso l’alto. E così anche se non avrete a portata di mano una borraccia, potrete bere in modo igienico e sicuro.
Immagina: è agosto, hai appena terminato la tua lezione di italiano alla Dilit e con pochissimo tempo sei al Colosseo. Fa caldo. Nessun problema! A Roma ci sono più di duemila fontane che sono vere e proprie opere d’arte; la Barcaccia del Bernini e la Fontana di Trevi, la cui storia potrai conoscere seguendo una delle visite offerte dalla scuola.
E a proposito di fori sui nasoni e di buchi sulle fontane… Hai mai sentito parlare di “Roma dal buco”? Forse no, perché questo è il classico nome che i Romani danno a una delle attrazioni più affascinanti della città: sul colle Aventino potrai guardare attraverso il buco della serratura del cancello del Priorato dei Cavalieri di Malta per vedere da una prospettiva tutta nuova la cupola di San Pietro.
Ma Roma è così magica che, anche se è estate, abbiamo anche la neve! A Santa Maria Maggiore, infatti, si celebra ogni 5 agosto la rievocazione del miracolo della Madonna della Neve e potrai assistere ad uno spettacolo che va avanti dal 1983, ogni anno, a mezzanotte: tantissimi bianchi fiocchi di neve finta cadono dal cielo. Questa usanza si deve, ancora una volta, a una leggenda: nel 385 d.C. il patrizio Giovanni e sua moglie, che non riuscivano ad avere figli, decidono di offrire i loro beni alla Vergine per la costruzione di una chiesa dedicata a lei.
Nella notte tra il 4 e il 5 agosto la stessa Madonna appare loro in sogno e anche papa Liberio, informato di ciò, dichiara di aver fatto lo stesso sogno. E così, recatosi nel posto che tutti avevano sognato, lo trova ricoperto di neve nonostante la torrida estate. Sarà qui che traccerà, dunque, il perimetro della nuova chiesa.
Insomma… Roma è una città magica anche in estate. Ti aspettiamo per parlare!
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